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La Dimensione Psicologica del Benessere
Il benessere psicologico, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, si eleva quando ai lavoratori viene offerta la possibilità di lavorare per obiettivi, con tempi flessibili, in un contesto che valorizza il loro contributo. Questo approccio incentrato sugli obiettivi permette ai lavoratori di gestire autonomamente il proprio tempo, promuovendo un senso di responsabilità e autorealizzazione che si traduce in un aumento della soddisfazione personale e dell’efficienza lavorativa.
Il Benessere Fisico e la Flessibilità
L’analisi mostra che la flessibilità di scegliere il proprio ambiente lavorativo gioca un ruolo cruciale anche nel benessere fisico dei lavoratori. La possibilità di alternare lavoro da remoto e in ufficio contribuisce a ridurre lo stress legato agli spostamenti e a promuovere un equilibrio vita-lavoro più sano, con impatti positivi sulla salute fisica dei dipendenti.
La Relazione tra Smart Working e Benessere Relazionale
La dimensione relazionale del benessere, come emerge dallo studio, beneficia significativamente della modalità di lavoro flessibile. La comunicazione digitale e la gestione del lavoro per obiettivi favoriscono la creazione di legami professionali basati sulla fiducia e sul rispetto reciproco, elementi fondamentali per un ambiente lavorativo stimolante e inclusivo.
Tecnostress e Overworking: Le Sfide dello Smart Working
Nonostante i benefici, lo smart working flessibile porta con sé anche delle sfide, tra cui il rischio di tecnostress e overworking. La percentuale di lavoratori che percepiscono alti livelli di tecnostress è, infatti, in aumento, attestandosi al 30% nel 2023. È fondamentale, quindi, che le aziende implementino strategie efficaci per mitigare questi effetti collaterali, promuovendo una cultura del lavoro sano e sostenibile.
Verso un Futuro di Lavoro Sostenibile
La transizione verso modelli di lavoro flessibili e per obiettivi richiede un ripensamento delle politiche aziendali e delle pratiche di gestione del personale. Le aziende che riescono a bilanciare flessibilità, responsabilizzazione dei lavoratori e supporto nel gestire le sfide legate allo smart working non solo migliorano il benessere dei propri dipendenti ma si posizionano anche come attrattive nel mercato del lavoro, con un impatto positivo sulle performance aziendali.
Conclusione
Lo smart working flessibile rappresenta una leva strategica per le aziende che intendono promuovere un ambiente lavorativo stimolante, produttivo e sostenibile. Implementando modelli di lavoro che valorizzano l’autonomia dei lavoratori, il benessere psicofisico e le relazioni interpersonali positive, le organizzazioni possono non solo incrementare la soddisfazione e l’engagement dei propri dipendenti ma anche migliorare le proprie performance complessive. Tuttavia, è fondamentale affrontare con attenzione le sfide inerenti al rischio di tecnostress e overworking, attraverso politiche aziendali attente e un approccio olistico al benessere organizzativo. Le aziende devono bilanciare flessibilità, benessere dei lavoratori e obiettivi aziendali, tenendo sempre in considerazione i rischi connessi e sviluppando strategie per affrontarli efficacemente.
Riferimenti
[Il Sole 24 ORE – S. Uccello, Solo lo smart working flessibile e per obiettivi fa crescere il benessere, 2024]
[Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano –Rimettere a fuoco lo smart working: necessità, convenzione o scelta consapevole?, 2023].
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