IA: la Chiave per l’Innovazione Aziendale?
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Settembre 17, 2024L’avanzamento dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenIA), incluso l’aumento dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) come ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google, sta sollevando questioni senza precedenti in termini di rischi e sfide normative. Queste tecnologie si trovano all’incrocio tra innovazione e regolamentazione, portando con sé nuove dinamiche di rischio per le aziende, che devono affrontare potenziali problemi legati alla fuga di informazioni proprietarie, risultati imprecisi e nuove responsabilità legali, e per I lavoratori, che rischiano un collega indesiderato o, peggio ancora, un concorrente – per certi versi – sleale.
Compromessi della GenIA e Pressione Concorrenziale
L’adozione della GenIA introduce un trade-off tra la qualità e la velocità dei risultati che può sfociare in compromessi potenzialmente discutibili. Nel contesto competitivo attuale, molte organizzazioni potrebbero essere tentate di adottare questi strumenti prematuramente, prima che le strutture di mitigazione del rischio siano adeguatamente sviluppate. Come accennato, un rischio serio che si corre con l’uso della GenAI è la fuga di notizie. I sistemi di AI a cui si fa riferimento negli ultimi mesi (come ChatGPT e Gemini) richiedono di essere addestrati; tale addestramento, troppo spesso, avviene con documenti aziendali o documenti dei clienti dell’azienda. Ad esempio, se vogliamo istruirlo a produrre libri di cucina, lo istruiremmo con le ricette che abbiamo; se vogliamo istruirlo per risolvere il problema di un cliente, dobbiamo fornirgli i documenti che parlano del cliente. Un esempio emblematico del rischio di fuga di informazioni è il caso di Samsung, dove i dipendenti hanno condiviso per errore dati riservati con ChatGPT. Questo episodio sottolinea la necessità per le aziende di stabilire protocolli di sicurezza e linee guida sull’uso della GenIA per prevenire fughe di dati e garantire che informazioni sensibili non vengano esposte attraverso questi sistemi.
Sfide e Rischi Operativi per le Aziende
Le implicazioni legali dell’utilizzo di strumenti GenIA sono complesse. Mentre la normativa si evolve, emergono nuove questioni di responsabilità civile e sfide normative.
L’impiego della GenIA nelle operazioni aziendali rappresenta una svolta tecnologica dai molteplici risvolti. Le aziende si trovano di fronte al compito di integrare questi sistemi avanzati nel loro workflow, cercando di bilanciare l’innovazione con la prudenza operativa. Mentre la GenIA può aumentare l’efficienza e ridurre il carico di lavoro, comporta rischi operativi sostanziali che necessitano di attenzione strategica e una gestione del rischio su misura. Uno dei rischi operativi più evidenti è l’integrità dei dati. L’IA generativa dipende dalla qualità dei dati di input; dati inaccurati o pregiudizievoli possono portare a risultati fuorvianti o persino dannosi. Questo impone alle aziende la necessità di implementare rigorosi sistemi di governance dei dati, che garantiscono che solo informazioni accurate e aggiornate alimentino questi potenti strumenti di IA. Un altro aspetto operativo è la responsabilità delle decisioni prese sulla base dei risultati forniti dalla GenIA. I leader aziendali dovranno affrontare la sfida di definire chiaramente i limiti entro cui la GenIA può operare e stabilire sistemi di controllo e bilanciamento che assicurino l’affidabilità delle decisioni prese con il supporto di queste tecnologie. Ancora, occorre tener conto della sicurezza informatica. La GenIA, in quanto tecnologia emergente, può essere vulnerabile a minacce di sicurezza digitali, rendendo le aziende potenziali bersagli per attacchi cyber. Le aziende devono quindi assicurarsi che le misure di sicurezza informatica siano aggiornate e in grado di proteggere la GenIA da eventuali vulnerabilità. Infine, la sfida della trasparenza e della comprensione. L’output generato da strumenti di IA può essere opaco, rendendo difficile per i non esperti comprendere il processo decisionale sottostante. Ciò potrebbe portare a una mancanza di fiducia da parte di clienti e stakeholder, soprattutto se i risultati non vanno come previsto. Le aziende devono lavorare per rendere i processi basati sulla GenIA trasparenti, piuttosto che il risultato di una black box, e comunicare efficacemente sia internamente che esternamente su come questi strumenti vengono utilizzati e gestiti.
Sfide Etiche per il Futuro del Lavoro
L’altro rischio che va considerato, forse ancora più rilevante di quello delle aziende, è quello legato al lavoratore. La GenAI potrebbe essere vista sia come un concorrente che come un collaboratore. In settori altamente specializzati, dove l’expertise umana è fondamentale, la GenAI può fornire supporto decisionale e analisi avanzate. Tuttavia, in settori dove le capacità umane possono essere replicate o superate dalla tecnologia, come nel caso di alcune attività di assistenza clienti o elaborazione dati, la GenAI potrebbe emergere come una forma di concorrenza diretta. Con la GenAI i lavori più routinari e prevedibili potrebbero essere automatizzati. Questo può portare alla perdita di posti di lavoro, specialmente per coloro che non possono facilmente riqualificarsi o adattarsi a nuovi ruoli.
È fondamentale, invece, l’intelligenza artificiale venga utilizzata esclusivamente come un potente strumento di supporto, potenziando le capacità umane e permettendo ai lavoratori di concentrarsi su compiti più creativi e meno meccanici. Può fungere da complemento piuttosto che da sostituto dell’intelligenza umana, permettendo ai lavoratori di realizzare compiti con una maggiore complessità e valore aggiunto.
L’adozione della GenAI nelle aziende comporta, quindi, una responsabilità etica nell’equilibrare gli obiettivi di efficienza e le implicazioni umane (si veda anche questo articolo). Per ridurre l’impatto sul lavoro, le aziende potrebbero dover implementare programmi di formazione e riqualificazione, assicurando che i lavoratori acquisiscano nuove competenze necessarie per lavorare a fianco o in congiunzione con le IA, e tenere conto dell’impatto psicologico che l’interazione con la GenAI può avere sui lavoratori. L’automazione può alterare la percezione del valore del proprio lavoro, influenzando la motivazione e il benessere dei dipendenti. Le aziende dovrebbero cercare di promuovere una cultura che valorizzi sia i contributi umani che quelli della GenAI, sottolineando il rafforzamento reciproco piuttosto che la sostituzione diretta.
Riferimenti
[I.G. Cohen, T. Evgeniou, M. Husovec, “Navigare tra i nuovi rischi e le sfide normative della GenIA”, Harvard Business Review Italia, 2023]
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